Beyond the Magazine

Rivington, Milano, articolo su Beyond the Magazine

Nel cuore verticale di Milano, tra la razionalità del business district e la dinamicità creativa di Porta Nuova, il Rivington continua a raccontare il proprio linguaggio gastronomico con coerenza e personalità. La nuova carta primaverile è l’espressione più recente di un progetto che, pur ispirandosi alla ristorazione metropolitana newyorkese, ha scelto di radicarsi nel presente milanese attraverso la stagionalità, la tecnica e la materia prima.

Il ristorante, incastonato all’interno dell’Hyatt Centric Milan Centrale, ribadisce così la sua doppia anima: da un lato, l’influenza internazionale di una città che non dorme mai; dall’altro, la volontà di lavorare su una cucina evolutiva, costruita su piatti identitari e ingredienti riconoscibili, dove l’estetica cede sempre il passo alla sostanza.

Una carta che riflette il ritmo della Primavera

Cinque nuove portate raccontano la primavera in chiave gastronomica, senza rincorrere mode effimere, ma con l’intenzione precisa di mettere in luce struttura, sapore e tecnica. Il Rootcelery Steak — un filetto vegetale di sedano rapa, completato da demi-glace ai funghi e ketchup di peperone rosso — è un piatto che sintetizza bene l’approccio del Rivington: valorizzazione della radice, profondità gustativa, pulizia nell’esecuzione.

Rivington, Milano, articolo su Beyond the Magazine

Più stratificato il Surf&Turf Rice, piatto che richiama la tradizione americana del “mare e terra”, qui riletto con sensibilità italiana: carnaroli, bisque, gamberi rossi crudi e carciofi. Il gioco tra toni iodati, nota vegetale e struttura del riso costruisce una progressione armonica, senza cedimenti.

A centro carta, il Spring Raviolo si impone per tecnica e leggerezza: pasta fresca tirata al momento, ripieno di asparago affumicato, scampo crudo, datterino giallo, chiusura di spuma al gambero e acqua di pomodoro. Un piatto che lavora sul concetto di verticalità gustativa, in cui ogni elemento mantiene identità ma concorre a un’unità compiuta.

Rivington, Milano, articolo su Beyond the Magazine

Tra i secondi, si distingue la Roast Monkfish con bacon croccante, dove il registro affumicato e la consistenza carnosa della coda di rospo dialogano con una sapidità controllata e una composizione essenziale. A chiudere, una versione contemporanea del Filetto alla Rossini, che recupera struttura e intensità del piatto classico, alleggerendone la costruzione ma non il carattere.

Degustazione e variazioni settimanali

Accanto alla proposta à la carte, il ristorante introduce un Menu Degustazione in cinque portate — una narrazione coerente e calibrata, pensata per esplorare l’identità gastronomica del Rivington in modo progressivo — e una sezione dinamica di piatti della settimana, costruiti a partire dalla disponibilità di mercato e dal pensiero creativo della cucina.

Un punto di osservazione sul paesaggio gastronomico urbano

Il Rivington non ricerca effetti speciali, ma un dialogo costante con la materia. La cucina è urbana nel senso più compiuto: attraversata da influenze internazionali, ma capace di tradurle in concretezza. La sala, affacciata sui grattacieli della nuova Milano, restituisce coerenza a un progetto che coniuga vista, sostanza e misura.

Photocredit: Rivington