La Vigna di Leonardo è ubicata a Milano in corso Magenta 65, dove più di cinquecento anni fa Ludovico Il Moro regalò a Leonardo un vigneto di circa 8.000 metri quadrati. Per rendere l’idea, si estendeva da qui a Porta Romana. Fu un gesto di riconoscenza per “le svariate e mirabili opere da lui eseguite per il duca” e la scelta di questo dono non fu casuale in quanto Leonardo proveniva da una famiglia di vignaioli e il vino rientrava fra i suoi molteplici interessi, come dimostrano svariati documenti rinvenuti, quali appunti o liste della spesa. Ciò avvenne proprio nel periodo in cui Leonardo risiedeva a Milano ed era impegnato a dipingere L’Ultima Cena nel cenacolo di Santa Maria delle Grazie.
Leonardo era molto legato a questo possedimento, un vincolo alla città di Milano, tant’è che non mancò di chiedere fermamente la sua restituzione quando gli venne espropriato dai francesi durante l’invasione della città e di destinarlo come ultimo lascito diviso in due parti eguali: l’una al suo fedele servitore Giovanbattista Villani, l’altra al suo allievo Gian Giacomo Caprotti, anche detto “il Salai”.
Nei secoli che vennero, nonostante le trasformazioni urbanistiche, la vigna rimase miracolosamente intatta.
Il vitigno è stato identificato, si tratta di Malvasia di Candia Aromatica, uno dei più antichi, di origine greca, molto utilizzato nel Cinquecento.
Sui terreni della vigna grande di San Vittore, il duca di Milano Ludovico il Moro sognava di costruire un nuovo quartiere residenziale, dove alloggiare i suoi uomini più fedeli. Sulla mappa della città, di quel sogno restano oggi i tracciati di via San Vittore e di via Zenale; oltre alla Basilica di Santa Maria delle Grazie e al Cenacolo di Leonardo, di quel sogno, più di cinque secoli dopo, resta in piedi soltanto la Casa degli Atellani.
La vigna di Leonardo da Vinci rinasce con Expo 2015, per volontà della Fondazione Portaluppi e degli attuali proprietari di casa degli Atellani, grazie agli studi dell’enologo Luca Maroni e al contributo decisivo dell’Università degli Studi di Milano nelle persone della genetista Serena Imazio e del professor Attilio Scienza, massimo esperto del DNA della vite.