Alessandro Meluzzi, psichiatra, personaggio televisivo, politico, saggista italiano e criminologo, e Diego Fusaro, filosofo, saggista e docente, annunciano la nascita della libera Università Europea Michel Foucault di Filosofia, Teologia e delle Scienze Umane.
L’idea è quella di un ateneo che avrà lo scopo sociale di creare una base culturale per un mondo che ad oggi appare marginalizzato e colpito dal potere dominante, sempre più evidente nei media, nel mainstream e nella finanza internazionale. Sarà un ateneo partner di altri atenei online regolarmente riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione, che promuoverà corsi di filosofia, filosofia politica, antropologia, archeologia culturale, psicologia e psicoterapia.
Il Professor Meluzzi afferma che la conoscenza della verità non può non passare attraverso la cultura. Inizialmente i Professori Alessandro Meluzzi e Diego Fusaro avevano pensato di battezzare con il nome del filosofo Georg Wilhelm Friedrich Hegel l’Università ma, nonostante un hegelismo di fondo che ispira la cultura europea, hanno poi considerato che la figura straordinaria di Michel Foucault, ovvero l’uomo responsabile della nascita della biopolitica e della critica contro le istituzioni totalitarie fosse più idoneo ad iniziare la loro battaglia contro un capitalismo internazionale globalizzato di polizia sanitaria al quale ormai il nostro mondo sembra destinato.
Il noto filosofo Diego Fusaro dichiara di essere lieto di annunciare la nascita di questo luogo di elaborazione di sapere critico, una vera e propria archeologia del sapere: “Noi siamo storici delle idee, come amava Foucault, e proviamo ad elaborare un sapere critico procedendo contro corrente.” – aggiunge – “ Abbiamo deciso di rivolgerci e ispirarci idealmente a Michel Foucault dacché lui è il maestro della biopolitica e poiché senza le categorie messe a punto dal filosofo difficilmente si potrebbe capire qualcosa dello scenario odierno in cui il bios, ovvero la cruda vita, è diventato il fulcro centrale della politica nella forma di una vera e propria biocrazia, il cratos che si esercita sul bios.”
Fusaro ricorda poi la geniale intuizione di Victor Hugo nella quale spiegava che secondo lui il capitalismo ha a che fare con il controllo e il dominio sulla vita, dei corpi: “Non si esercita solo attraverso l’ideologia, ma anche attraverso il controllo dei corpi. Questa intuizione si può ben coniugare insieme a quelle di Marx e dei suoi eterodossi studenti permettendoci di fare luce sul nostro presente ed è per questa ragione che hanno scelto di richiamarsi a Foucault e ai suoi più geniali allievi, trai quale vuole rammemorare Giorgio Agamben che sia augurano sarà presente tra i docenti dell’università insieme a tanti altri pensatori liberi non egemonizzati da un capitalismo e regime totalitario pervasivo che deve possedere i corpi, il sangue, le cellule.”
“Siamo entrati in una fase simile ad una terza guerra mondiale, ma una guerra mondiale che diversamente dalla prima e dalla seconda non si gioca nelle pianure, nelle colline, nei mari e nei cieli ma si gioca nel sangue, nelle cellule, nel DNA e nei neuroni” – aggiunge Meluzzi – “Un campo di battaglia che chiama in causa il corpo, lo chiama con i sieri, con i microchip e con i campi elettromagnetici. Il corpo viene controllato, posseduto, represso, ricattato e oppresso. Foucault parlava spesso della necessità della liberazione del corpo dalle istituzioni totali come ad esempio il manicomio, come il lebbrosario, la caserma e come tutti i luoghi in cui i corpi sono stati repressi e oppressi da visioni pseudo-scientifiche.”
Meluzzi ricorda anche che i manicomi a Parigi, poi liberati da Philippe Pinel, vennero istituiti sotto il regno di Luigi XIV che non voleva più che ci fossero quei “accattoni” alla Quasimodo che giravano liberalmente per le strade del Medioevo e del Rinascimento e dichiara: “Il Nuovo Manicomio e il nuovo carcere, la nuova istituzione totale oggi non ha neanche bisogno di muri o reti. Ha muri di paure, di mass-media, di mainstream, di sieri genetici e 5G pervasivi che vogliono arrivare fin dentro al nostro midollo.”
L’obiettivo di Fusaro e Meluzzi è, al pari di Foucault e Basaglia, quello di abbattere il colossale manicomio in cui ci stanno rinchiudendo e ci vogliono rinchiudere.
Il pensiero di Meluzzi è che oggi la biologia è il nuovo manicomio, il nuovo carcere. Dove si pretende che il soggetto metta in gioco il proprio DNA, il proprio sistema immunitario in pegno della libertà. Meluzzi sostiene che, a suo avviso, nemmeno la più orrenda delle istituzioni totalitarie avrebbe potuto immaginare uno scenario foucaultiano di queste caratteristiche e il Professor Fusaro avvalora la suddetta considerazione sottolineando che è proprio su questi presupposti che è stato ideato il progetto della libera Università Europea Michel Foucault di Filosofia, Teologia e delle Scienze Umane.