Roma Caput Mundi, Roma centro del nuovo e della Moda indipendente. Perché è Roma l’hub dei giovani talenti, dei brand emergenti, delle realtà innovative, Roma è la Roma Fashion Week, la manifestazione che meglio incarna i valori di ripresa e delle prospettive di evoluzione di una città in fermento. Organizzata e promossa da Altaroma, la Roma Fashion Week apre le porte dello studio 5 di Cinecittà, l’iconico studio del maestro Federico Fellini per una tre giorni intensa di talk, sfilate, mostre, e il progetto Showcase, il contenitore dedicato ai designer emergenti e indipendenti che producono in Italia alle prime esperienze nel fashion biz.
«Altaroma resta uno dei momenti di maggiore aggregazione del panorama della Moda e vogliamo dare ancora una volta un segnale positivo – dichiara Silvia Venturini Fendi, Presidente di Altaroma – nonostante la pandemia non si sia ancora arrestata, consci delle difficoltà che molte aziende italiane stanno affrontando, ma presenti e fiduciosi per offrire un’opportunità a tutti coloro che iniziano il loro percorso nella moda. Altaroma è di fatto il canale di sviluppo e di internazionalizzazione dedicato alle realtà come quelle da noi sostenute, e se possiamo farlo è grazie al sostegno dei nostri soci – in particolare di Camera di Commercio di Roma e Regione Lazio – di ICE Agenzia e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale».
La moda si fa ancora una volta cinema, sfilando e trasmettendo dallo studio 5, lo studio icona, quello di Federico Fellini, dove ha girato i suoi film più famosi e dove vedremo Alberto Audenino, Edoardo Gallorini, Muusa, Simon Cracker, Casa Preti, Gaiofatto, Italian Family, Gretel Z. e le tre collettive di Rome is my Runway, che vedranno dodici marchi presentare le loro novità per la prossima stagione.
«Per questa edizione – conclude il Direttore Generale di Altaroma, Adriano Franchi – abbiamo lanciato il cuore oltre gli ostacoli determinati del riacuirsi della pandemia, scegliendo di non sottrarci al nostro ruolo di supporto a tutti i giovani brand e start-up innovative e sostenibili, che contano sul sostegno delle istituzioni per garantire continuità al loro percorso di crescita».
Alberto Audenino
La collezione AW22 di Alberto Audenino celebra la libertà e l’empowerment delle donne.
La principale ispirazione arriva dagli anni 80 con i suoi eccessi e la sua musica, che durante la sfilata contribuisce a creare un’atmosfera molto suggestiva. La collezione inizia con audaci stampe animalier, per poi procedere con velluto, pizzo ed elegantissima pelle.
Il tutto simboleggia l’idea del designer, che crede fortemente nel potere delle donne e che esse non debbano avere mai paura di osare.
Edoardo Gallorini
La collezione Autunno/Inverno 22, “Showgirl”, è un gioco di contrasti, uno scontro brutale tra due mondi opposti: il salotto borghese con le sue regole sedimentate nel tempo, quell’idea di eleganza educata e impeccabile, e le atmosfere fumose e decadenti del camerino di un cabaret, dove la regna il sentimento di un’illusoria atmosfera di superficialità e di frivolezza, di incoscienza e spregiudicatezza. Lamorale che ha paura del peccato si apre alla sensualità e alla sessualità.
Casa Preti
Innocenza.
La nuova collezione AI 22 23 incentra la sua ricerca intorno ad un atto candido di semplice di stupore, l’innocenza.
Il termine stesso indica la mancanza assoluta di colpa, l’incapacità di commettere o compire il male, per lo più connessa all’ingenuità del bambino o del fanciullo, che si confronta con la complessità del contemporaneo, non è innocente un leone nel predare una gazzella?
Una palette colori neutra, il bianco, il nero e il griglio con cenni di rosso. Il fascino e l’amore per il candore e per il rigore, per le vesti cerimoniali, ha portato all’inserimento in collezione di linee di modellistica prettamente clericali. Il bianco, pulito, innocente candido, vestale, il rosso, potente, ingenuo, impulsivo, il nero profondo, intenso, Impenetrabile e imperturbabile proprio come solo l’innocente può essere.
Simon Cracker
Questa collezione è stata senza titolo fino all’ultimo minuto: ’Sulle corna della Luna’ è un auspicio che ci è stato fatto da un pasticcere siciliano a cui per caso abbiamo raccontato la storia di Simon Cracker. Lui ci ha fatto un augurio: un posto in alto, tra le stelle, ancora
più in alto della Luna stessa.
Una riflessione sulla femminilità, che parte dall’abito da sposa, il vestito più importante nella vita di una donna: carico di significato, custode di una storia con un lieto o triste fine, ma il suo valore rimane invariato.