Oggigiorno sono molte le professioni sanitarie che sentiamo nominare, ma di molte di loro sappiamo ancora poco. Cosa curano? Quanto ci si può fidare? Abbiamo deciso di intervistare MATTIA CASTRIGNANO un giovane professionista dell’Ordine degli Osteopati per introdurci a questa disciplina e scoprire da vicino le caratteristiche della sua specialità.
Buongiorno Mattia, partiamo dalle basi: che cos’è l’Osteopatia?
Buongiorno, vi ringrazio di avermi dato la possibilità di presentare la mia professione. La medicina osteopatica è una terapia manipolativa, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, basata sul contatto manuale per la valutazione e il trattamento del paziente ed è volta al ripristino, tramite tecniche di manipolazione non invasive, dell’equilibrio globale del corpo.
Ci potresti spiegare a grandi linee la differenza tra un osteopata e un fisioterapista?
Il lavoro del fisioterapista è orientato alla cura della sintomatologia locale essenzialmente a seguito di un intervento chirurgico o di un trauma importante e focalizza maggiormente i propri trattamenti sulle zone interessate dal dolore. Diversamente, l’osteopata ricerca principalmente le cause che hanno generato il problema: non si sofferma esclusivamente sulla zona che presenta la sintomatologia ma considera il corpo nella sua globalità, ripristinando, attraverso la manipolazione osteopatica i processi di auto guarigione e auto regolazione che sono presenti nel nostro corpo.
Come si svolge un trattamento osteopatico?
Il trattamento inizia con l’anamnesi del paziente. Io preferisco sempre visionare gli esami strumentali effettuati sullo stesso, come raggi o risonanza magnetica, in modo da poter avere un quadro clinico il più preciso possibile. Successivamente, viene effettuata una valutazione differenziale tramite i test ortopedici e si svolge un’attenta valutazione osservazionale e palpatoria per individuare le alterazioni posturali e le eventuali disfunzioni osteopatiche presenti. A questo punto si utilizzano le tecniche necessarie per risolvere le disfunzioni osteopatiche rilevate in precedenza, in modo da permettere all’organismo di riorganizzarsi e trovare di nuovo un suo equilibrio. A fine seduta si forniscono consigli posturali ed esercizi di stretching/mobilità per migliorare la qualità di vita quotidiana.
Mattia, ci aiuti a comprendere quando sarebbe opportuno rivolgersi ad un osteopata.
Ogni qual volta si manifesti un disturbo articolare o muscolare, ma anche per problematiche come la cefalea, il reflusso gastrico o la sciatalgia. L’osteopatia massimizza la sua efficacia in una fase preventiva, evitando l’insorgenza di problematiche più gravi o l’acuirsi di sintomi già presenti.
C’è un’età minima consigliata per sottoporsi a trattamenti osteopatici?
L’osteopatia è adatta a qualsiasi età perché è in grado di utilizzare tecniche dolci e indirette per trattare un neonato, un anziano o una donna in gravidanza e tecniche più dirette e meccaniche per giovani, sportivi e adulti.
Osteopatia e sportivi: è un connubio vincente? Quali sono i benefici, se ci sono
Assolutamente si! Ho collaborato con diverse società sportive, in particolare di pallacanestro, ed ho avuto modo di vedere come l’osteopatia risulti fondamentale nel migliorare le prestazioni, il rendimento e il recupero dagli infortuni attraverso l’individuazione degli squilibri biomeccanici e trattando le strutture muscolari, articolari e fasciali. Quando si pratica sport in età adulta l’osteopatia è fondamentale nel prevenire l’insorgenza di infortuni e il recidivarsi di quelli pregressi.
Che cosa le piace di più del suo lavoro e quale è stato il suo percorso?
Sicuramente il rapporto di reciproca fiducia che si crea con il paziente è uno degli aspetti più belli della professione, e la felicità sul viso di un persona quando inizia a percepire l’alleviamento dei propri sintomi e ciò che dona maggiore soddisfazione.
Ho studiato osteopatia presso SOMA-Istituto Osteopatia Milano dove mi sono diplomato ed ho brillantemente superato l’esame di ammissione al Registro Degli Osteopati d’Italia diventando così osteopata DO MROI. Ho effettuato 1000 ore di tirocinio clinico-pratico presso diverse rinomate strutture come l’ospedale Luigi Sacco di Milano reparto di riabilitazione funzionale, l’ospedale Istituto Clinico Città Studi di Milano reparto di riabilitazione e ortopedia, la clinica universitaria COMI – Centro Osteopatia Milano e molteplici Studi Privati. Questo mi ha consentito, oggigiorno, di svolgere la pratica osteopatica in autonomia e sicurezza.
Ho collaborato con il “Gruppo Sportivo Quartiere Sant’ambrogio”, come osteopata ufficiale della squadra di basket femminile militante in serie B e con la “A.S.D Opera Basket Club” come osteopata ufficiale della prima squadra militante in serie C gold e delle giovanili.
Il mio è stato percorso di crescita e maturazione personale oltre che professionale. Studiare osteopatia porta a cambiare radicalmente il proprio modo di pensare e osservare una persona e ti permette di sviluppare un’estrema sensibilità e empatia.
Per concludere Mattia, se potesse esprimere un desiderio, che traguardo vorrebbe che raggiungesse l’osteopatia?
Il mio desiderio più profondo per questa meravigliosa professione è che ci sia maggiore apertura al dialogo da parte degli altri professionisti sanitari per poter collaborare e quindi fornire le migliori cure possibili al paziente. Un altro desiderio non da tralasciare è il riconoscimento effettivo dell’osteopatia come professione sanitaria che permetterà di uniformare il percorso di studi secondo i principi del ROI. Per ora, quindi, consiglio a tutti di rivolgersi agli osteopati iscritti al Registro Degli Osteopati Italiani, unica garanzia di serietà ed effettiva preparazione.
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Mattia Castrignano Osteopata DO MROI |
Email: castrignano.osteopata@gmail.com |www.mattiacastrignano.it
STUDIO a Milano via M.Bianchi 24 | via Previati 10