Di Diana De Marchi

Ciao a tutte e tutti,

Sono molto contenta di essere qui con voi, con questo editoriale. Colgo questa opportunità per raccontare di un episodio verificatosi il 14 Giugno. Ho partecipato, in qualità di donatrice e Consigliera Comunale alla bellissima biciclettata con premiazione in occasione della giornata internazionale dei Donatori di sangue!

Ecco la maggior parte delle persone che donano sono donne, eppure oggi i ringraziamenti sinceri e commossi sono stati rivolti ai donatori, non per escludere volutamente le donatrici, bensì per la mancanza di consapevolezza di doverle includere nominandole.

Perché anche attraverso il linguaggio, seppur inconsapevolmente,  si gettano le basi delle  discriminazioni. Le parole non sono neutre ed è per questo che noi promuoviamo un linguaggio inclusivo, perché ciò che viene menzionato viene percepito meglio e prende forma nel nostro immaginario, consentendo al nostro interlocutore di ascoltare e comprendere meglio.

Ognuno di noi, ogni persona è protagonista: dobbiamo continuare a la costruzione di un mondo dove l’orientamento sessuale, l’identità di genere, il colore della pelle, la condizione sociale, la disabilità siano capite nella ricchezza che portano e non vissute come barriere.

Tutti gli eventi di cultura e approfondimento sono opportunità per capire quale sia la strada migliore per facilitare una comunità che superi le diseguaglianze.

Abbiamo attraversato un anno molto faticoso e doloroso per troppe persone. Queste difficoltà hanno però generato anche importanti segnali di solidarietà: la nostra cura migliore  sono state le relazioni e sempre più rispettose ed inclusive  saranno nel futuro che auspico a tutti noi.

La cultura dell’inclusione e dell’accoglienza devono diffondersi in tutti gli ambiti con iniziative e interventi costanti per contrastare gli stereotipi e i pregiudizi che ancora troviamo nel nostro tessuto sociale.

Questa svolta culturale richiede costanza nelle situazioni personali e collettive.

Lavoriamo nelle scuole e nelle istituzioni per costruire una maggiore consapevolezza sulle proprie emozioni, sui sentimenti e sulle dinamiche relazionali, impegnandoci anche nell’ambito delle discriminazioni sociali che riguardano il lavoro, l’economia, la cultura e non solo.

Una società inclusiva riconosce le differenze e le valorizza, consapevole della ricchezza che portano. Liberare il diritto ad essere se stessi favorisce l’espressione dei propri talenti e diventa strumento di innovazione, nel linguaggio, nei gesti, nelle modalità di relazionarsi, nel mondo professionale, sociale, culturale e anche in quello privato.

Ed ecco, nessuno e nessuna esclusi, messaggio su cui punta da sempre la testata inclusiva Beyond the Magazine!

 

Diana-De-Marchi-Editoriale-Beyond-the-Magazine-Gender

Diana De Marchi è nata a Milano, dove vive con il compagno Maurizio e le loro due figlie. Ha lavorato per dieci anni come ricercatrice presso il Cisem, Centro di Innovazione e Sperimentazione Educativa di Milano, nell’area Genere ed Educazione.

Diana ha pubblicato articoli su riviste e scritto libri sull’educazione alla sessualità, sull’orientamento alla crescita della persona, sull’integrazione e sul principio di pari opportunità nel processo educativo. Dal 2016 è Consigliera Comunale  a Milano e presiede la Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili.