Il museo Guggenheim di Bilbao ospiterà, dal 27 Giugno all’8 Ottobre, la mostra “Yayoi Kusama: dal 1945 a oggi‘, che omaggerà l’artista giapponese e i suoi temi iconici come l’infinito, la natura e la forza della vita.
Curata da Doryun Chong e Mika Yoshitake e in collaborazione con Lucía Agirre, la mostra esplora le grandi domande esistenziali dell’artista attraverso 200 opere – dipinti, disegni, sculture, installazioni e materiale d’archivio – di una delle figure più influenti dell’arte contemporanea e icona culturale del XXI secolo.
L’arte di Yayoi Kusama, la cui carriera si è sviluppata in periodi di conflitti e trasformazioni politiche e sociali, è sempre stata caratterizzata da creatività e libertà.
La scena artistica in cui lavorava era in continuo cambiamento: dagli inizi conservatori del Giappone trovò a New York di fine anni ’50 lo scenario perfetto per far esplodere il suo talento.
Pioniera nell’ambiente controculturale della fine degli anni ’60, Kusama denunciò le discriminazioni razziali e di genere, criticò la guerra e il militarismo e attirò l’attenzione dei media grazie ai suoi happening pubblici. Fece anche incursioni pioniere in nuove pratiche artistiche – performance, assemblaggio e installazioni – con cui passò dal pop al minimalismo e al postminimalismo.
All’inizio fu una scelta azzardata per l’epoca, ma divenne presto un punto di riferimento. Le sue installazioni con i motivi ripetuti che trasformano lo spazio, le stanze popolate di specchi che moltiplicano all’infinito l’esperienza dello spettatore e la sua caratteristica proiezione come personaggio pubblico sono inconfondibili espressioni di un’autrice sempre desiderosa di esplorare nuovi territori per parlare delle sue preoccupazioni, ossessioni e paure.
La mostra, patrocinata da Iberdrola e organizzata da M+, Hong Kong, in collaborazione con il Museo Guggenheim Bilbao, ripercorre le sue tematiche artistiche: autoritratto, infinito, accumulazione, connettività radicale, biocosmico, morte e forza della vita.
Per quest’ultimo argomento spiccano le colorate opere della serie ‘La mia anima eterna‘ (2009-2021) che approfondiscono l’idea e l’impegno di Kusama nel trasformare la sua sofferenza in arte “per guarire tutta l’umanità“.
Source: Ansa.it