L’arte contemporanea divide e fa riflettere. L’ultima provocazione arriva dal Museo della Città – Luogo Pio Arte Contemporanea di Livorno, all’esterno del quale l’artista Ruth Beraha, ebrea e omosessuale, ha posto una targa che recita: “Vietato l’ingresso agli ebrei e agli omosessuali”.
“È un autoritratto di me stessa“, ha poi spiegato l’artista “Ha delle caratteristiche fondamentali: è specchiante e richiama le classiche targhe dei notati o degli avvocati, che denotano luoghi di potere e sono anonime. Lo scopo era quello di far rispecchiare il volto di chi leggeva la targa“.
L’opera, che aveva come scopo quello di colpire l’attenzione del passante sollecitando una riflessione contro ogni tipo di discriminazione, ha generato non poche polemiche, anche sui social.
Il 30 aprile uno studente di Livorno ha cancellato la targa con della vernice nera, lasciando di fianco alla stessa una copia de “Il sentiero dei nidi di ragno”, romanzo di Italo Calvino ambientato proprio a Livorno e dedicato al tema delle lotte partigiane. Il ragazzo spiega così il suo gesto: “Per quanto si tratti di provocazioni artistiche, così si sdogana una deriva pericolosa e, siccome non tutti hanno le chiavi per decifrare i codici dell’arte contemporanea, in questo modo si presta troppo il fianco al fraintendimento“ … “Quella targa non deve stare lì perché presta il fianco al fraintendimento e a lasciar crescere una mentalità discriminatoria“.