Dal 10 gennaio 2025, Bergamo si trasformerà in un epicentro culturale che abbraccia sei secoli di storia dell’arte con due fiere di grande prestigio: BAF – Bergamo Arte Fiera, dedicata all’arte moderna e contemporanea, e IFA – Italian Fine Art, che celebra l’arte antica e l’alto antiquariato. Questi appuntamenti, ospitati nei padiglioni della Fiera di Bergamo, offriranno un’esperienza unica in cui il dialogo tra epoche e linguaggi si concretizzerà attraverso opere di straordinaria qualità e significato.
Un viaggio nell’arte, dal Quattrocento ai giorni nostri
Con 167 espositori, 86 per la BAF e 81 per l’IFA, le due fiere si distinguono per la capacità di proporre un panorama che spazia dal Rinascimento all’arte contemporanea. Le opere, spesso di rilevanza museale, saranno accessibili in una dimensione più diretta e intima, grazie alla presenza di galleristi, esperti e, in alcuni casi, degli stessi artisti. Questo approccio permette di superare la distanza contemplativa del museo, creando un’occasione per il pubblico di confrontarsi con il processo creativo e il mercato dell’arte in modo autentico.
Un’evoluzione nel segno della qualità
L’edizione 2025 porta con sé significative novità. La BAF si distingue per una selezione ancora più rigorosa delle gallerie partecipanti, consolidando collaborazioni con nomi di spicco come Tornabuoni Arte, Deodato Arte e Galleria Giovanni Bonelli, e introducendo realtà innovative come Candy Snake e Salamon Fine Art.
Parallelamente, l’IFA rafforza il proprio impegno verso l’autenticità e l’eccellenza attraverso l’introduzione di un Vetting Committee, in collaborazione con la Federazione Italiana Mercanti d’Arte (FIMA). Questo comitato di esperti esaminerà ogni opera per garantirne l’autenticità e la qualità, offrendo ai collezionisti una sicurezza senza precedenti.
Arte e pensiero: un programma culturale per l’anima
Il cuore pulsante delle fiere sarà l’Area Talk, uno spazio concettuale che unisce passato, presente e futuro dell’arte. Tra gli appuntamenti principali spicca il talk dedicato a Giovanni Carnovali, detto Il Piccio, condotto da Giovanni Valagussa, ex direttore dell’Accademia Carrara, e il docufilm “Abbecedario naturale”, che esplora la poetica di Cesare Benaglia, artista antesignano della land art.
Uno sguardo innovativo sarà offerto da Sergio Curtacci, curatore indipendente e docente universitario, che presenterà una riflessione sugli smart museums, spazi museali che, grazie a tecnologie come la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale, reinventano l’esperienza di fruizione delle opere d’arte.
Installazioni e dialoghi tra materiali e spazio
Le fiere non saranno solo un luogo d’esposizione, ma uno spazio di incontro tra forme e idee, grazie a installazioni di grande impatto come le opere monumentali di Helidon Xhixha e la scultura in metacrilato “Angeli e demoni” di Elvino Motti. Accanto a queste, le “Alchimie di acqua, luce, colori, trasparenze” di Max Marra celebreranno la natura come elemento vitale e simbolico.
Un gemellaggio tra Bergamo e Venezia nel segno dell’arte contemporanea
A rafforzare l’influenza culturale delle fiere sarà la mostra “10 + Modern Art”, che unisce artisti di Bergamo e Venezia in una collettiva che si svilupperà in due tappe: la Sala Viterbi di Bergamo, dal 15 al 30 gennaio, e la Chiesa di San Leonardo a Venezia, dal 3 al 16 febbraio. Curata da Sergio Radici e Anny Lazzari, questa esposizione rappresenterà un dialogo simbolico e creativo tra due città legate da una lunga storia culturale.
Un punto di riferimento per il mercato e la cultura dell’arte
“BAF e IFA non sono semplici fiere, ma un progetto culturale che cresce e si evolve anno dopo anno,” afferma Luciano Patelli, presidente di Promoberg. “Nonostante le sfide globali, continuiamo a investire nell’arte come patrimonio collettivo, rendendola accessibile a un pubblico sempre più vasto e competente.”
Con queste premesse, BAF e IFA si confermano appuntamenti imperdibili per chi desidera esplorare il mondo dell’arte in tutte le sue sfaccettature. Non solo una celebrazione di opere e collezioni, ma un laboratorio culturale che guarda al futuro, rendendo Bergamo un crocevia imprescindibile per il mercato artistico e la riflessione sul valore universale della creatività.