Il 3 dicembre 2024, Art-Rite torna protagonista con un’asta dedicata all’arte moderna e contemporanea, che si terrà presso Palazzo Largo Augusto a Milano. Con una selezione di 112 lotti, l’evento si preannuncia un viaggio attraverso un secolo di creatività italiana, mettendo in luce capolavori senza tempo e opere di grande impatto. Un appuntamento imperdibile per collezionisti e appassionati d’arte che conferma il ruolo di Art-Rite come punto di riferimento per il mercato artistico internazionale.
Marino Marini e il fascino della scultura
Tra i protagonisti della serata spiccano le opere di Marino Marini, simbolo di una modernità capace di dialogare con la classicità. La scultura “Piccolo cavaliere”, datata 1947, incarna il tema iconico del cavallo e cavaliere, una delle cifre stilistiche più distintive dell’artista, capace di combinare movimento, equilibrio e forza plastica. Ad accompagnarla, “Composizione” del 1956, un esempio del linguaggio essenziale e potente che ha segnato la produzione dell’artista.
Il Liberty raffinato di Vittorio Zecchin
Nella sezione dedicata ai maestri del primo Novecento, spicca il bozzetto preparatorio “Le mille e una notte” di Vittorio Zecchin, realizzato nel 1914. Quest’opera, parte di un ciclo decorativo per l’Hotel Terminus del Lido di Venezia, traduce la tradizione artistica veneziana in un linguaggio che guarda all’estetica klimtiana, con linee sinuose e cromie preziose che evocano mondi lontani e fiabeschi.
Paesaggi che raccontano l’Italia: Lorenzo Delleani
Tra le opere che rendono omaggio al paesaggio italiano, si distingue “Il Monviso col lago di Fiorenza e il Pian del Re” di Lorenzo Delleani, dipinto nel 1898. L’opera, commissionata per l’Esposizione del 1898, è un’ode visiva all’Italia, capace di catturare con straordinaria delicatezza la maestosità della natura e il legame intimo con il territorio.
Realismo e introspezione: Renato Guttuso
La modernità lascia spazio all’intensità espressiva di Renato Guttuso con una vibrante “Natura morta”, dipinta tra il 1960 e il 1961. Con il suo tratto vigoroso e una palette cromatica incisiva, l’opera riflette l’impegno dell’artista nel rappresentare il quotidiano come strumento di critica sociale, combinando bellezza formale e forza narrativa.
Tino Stefanoni e la poesia dell’ordinario
Un cambio di prospettiva porta all’opera di Tino Stefanoni, rappresentata da “Gli imbuti 192B”, realizzata nel 1974. Questo dipinto esemplifica l’approccio unico dell’artista, capace di trasformare oggetti comuni in simboli di un mondo sospeso tra realtà e immaginazione. Il linguaggio visivo di Stefanoni intreccia influenze concettuali, minimali e pop, mantenendo un equilibrio perfetto tra leggerezza e profondità.
Un viaggio attraverso l’arte italiana
L’asta di Art-Rite non è solo un evento, ma un racconto collettivo dell’evoluzione artistica italiana nell’ultimo secolo. Ogni opera, dalle sculture senza tempo di Marini ai paesaggi di Delleani, dalle riflessioni intime di Guttuso alle invenzioni grafiche di Stefanoni, rappresenta una tappa di questo straordinario percorso.
L’esposizione delle opere, aperta al pubblico dal 29 novembre al 2 dicembre, offrirà ai visitatori un’occasione unica per ammirare da vicino capolavori che uniscono epoche e stili, in un dialogo che attraversa il tempo.
Con questa asta, Art-Rite chiude il 2024 con un evento che riafferma il ruolo di Milano come capitale internazionale dell’arte, celebrando il talento, l’innovazione e la capacità evocativa dell’arte italiana.