Beyond the Magazine

Michela Picchi, articolo su Beyond the Magazine

Nel cuore pulsante della Milano Design Week, Brera si trasforma in un palcoscenico di visioni contemporanee, dove l’arte si intreccia con la tecnologia e la percezione dello spazio si dilata in nuove possibilità espressive. In questo contesto, l’installazione firmata da Michela Picchi prende forma come un’esperienza immersiva capace di sovvertire le coordinate tradizionali dell’interazione tra opera e spettatore.

L’artista, nota per la sua estetica che fonde pop e surrealismo, declina il tema Mondi Connessi in una dimensione sensoriale e coinvolgente. Il progetto si sviluppa come un invito a esplorare il dialogo tra materia, luce e colore, trasformando l’ambiente in un territorio in cui ogni elemento diventa un segno di connessione. Colonne che si dissolvono in cromie vibranti, forme architettoniche che si fondono con la grafica digitale, superfici che riflettono e assorbono lo sguardo: l’opera si costruisce attraverso contrasti e armonie, offrendo ai visitatori un’esperienza che oscilla tra realtà e astrazione.

L’installazione trova spazio nell’elegante cornice del Palazzo di Moscova 18, che per l’occasione si trasforma in un laboratorio di esplorazione visiva. Qui il pubblico è chiamato a immergersi in un viaggio multisensoriale, in cui il confine tra osservatore e opera si fa sempre più sottile. L’esperienza diventa un momento di condivisione, una riflessione sul rapporto tra estetica e interazione, tra immaginazione e percezione dello spazio.

L’arte, in questa interpretazione, si fa strumento di dialogo. L’installazione non è solo un’espressione formale, ma un dispositivo di relazione, una trama di segni e significati che si svela nel percorso di chi la attraversa. L’invito è quello di lasciarsi guidare, di abbandonare la rigidità dello sguardo per accogliere la molteplicità delle visioni, di farsi parte di un linguaggio che non si esaurisce nella contemplazione, ma trova il suo senso più profondo nella partecipazione.

Nel solco delle precedenti edizioni, questa nuova installazione prosegue il percorso di sperimentazione artistica che il Fuorisalone ha ormai consolidato come luogo privilegiato di contaminazione tra discipline, sensibilità e tecnologie. Un’esperienza che non si limita a essere vista, ma chiede di essere vissuta.

 

Photocredit: Michela Picchi