Il Castello Sforzesco di Milano ha ospitato la sfilata “Queen of the Castle” della stilista Hnia Harrati, un evento che è andato ben oltre la moda e lo stile, abbracciando temi di inclusione, integrazione e celebrazione della libertà femminile. La collezione ha rappresentato un vero e proprio viaggio attraverso culture, sensibilità e tradizioni, fondendo Oriente e Occidente in un linguaggio unico e universale.
L’evento ha messo in luce il riscatto e l’affermazione della figura femminile, al di là di stereotipi e pregiudizi culturali, proponendo la moda come strumento di espressione e di lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza. La passerella è diventata un luogo di riflessione e confronto, dove l’eleganza ha incontrato il messaggio di uguaglianza e inclusione.
Tra i capi più significativi della sfilata, spiccano il Burkini, simbolo di una cultura che cela il corpo femminile, reinterpretato da Hnia Harrati con una pioggia di cristalli e tonalità tra oro e terra, trasformandolo in un abito luminoso ed elegante. Le sete leggerissime, che raccoglievano i colori della natura, hanno danzato sulla passerella come un volo tra mare e deserto, mentre le trame ispirate al calore del sole hanno trasmesso lo spirito mediterraneo.
Ogni capo della collezione, un pezzo unico, ha raccontato la fusione tra passato e futuro, tra colori dal mondo e materiali rigorosamente made in Italy, che non conoscono confini estetici o geografici. La sfilata si è trasformata in una celebrazione della diversità e dell’autonomia femminile.
Il messaggio centrale della serata è stato chiaro e potente: anche il vestire può rendere la donna libera, indipendentemente dal suo contesto sociale o culturale.
Significativa la presenza in passerella di modelle provenienti da ogni angolo del mondo: Russia, Ucraina, Israele, Paesi del Maghreb, Italia, Cina e Kazakistan, a simboleggiare l’incontro tra diverse culture e la forza dell’integrazione.
“ Credo che la moda sia un ponte tra mondi, capace di veicolare valori universali come l’accoglienza e l’inclusione – ha dichiarato Hnia Harrati. Mostrare i miei abiti senza confini culturali ed estetici qui, al Castello Sforzesco, ha per me un significato personale profondo. Tanti anni fa, io e mia madre, immigrate dall’Africa, senza punti di riferimento e sicurezze, passammo qui una notte all’addiaccio, in attesa che aprisse il consolato al quale rivolgerci per avere assistenza. Oggi questo luogo e la città di Milano, non solo mi accolgono, ma sono diventati la casa del mio impegno creativo. I miei vestiti dicono alle donne che prima di ogni altra cosa viene la loro libertà di scelta”.
Particolare attenzione è stata rivolta al tema della violenza contro le donne, una questione cara alla stilista. Toccante e scenica la performance finale che ha visto Hnia Harrati prendere per mano una sua modella, segnata da una storia personale di violenze subite e lanciare nell’acqua che circondava la passerella un nastro rosso, simbolo della sofferenza, ma anche del riscatto che unisce tutte le donne, momento al quale e’ seguita la discesa in acqua delle modelle, che hanno sfilato a piedi nudi a raffigurare la libertà raggiunta.
L’evento ha visto anche l’intervento di personalità di spicco del mondo dello spettacolo, della cultura e dell’impegno sociale, oltre a rappresentanti istituzionali e diplomatici internazionali. Tra questi, il Console Generale del Regno del Marocco a Milano, Mohamd Lakhal, che ha messo in luce come “E’ importante lavorare per creare connessioni tra le culture. Deve essere uno forzo della diplomazia che trova un grande supporto in iniziative come le creazioni di Hnia Harrati”. La Console d’Egitto a Milano, Manal Abdeldayem da parte sua, ha sottolineato come “ Il ruolo delle donne nell’incontro tra le culture si storicamente fondamentale e la creatività femminile riesca ad essere un grand veicolo di incontro”.
La sfilata ha goduto del patrocinio del Comune di Milano, rappresentato dall’Assessore al bilancio Emmanuel Conte, insieme all’Assessora allo Sviluppo Economico e alla Moda, Alessia Cappello, che – intervenendo in apertura di evento – ha sottolineato come “La moda, di cui Milano è protagonista, riesce a esprimere sensibilità creative e culturali che Hnia Harrati declina da sempre ai temi delicati e importanti dell’inclusione e della multiculturalità. Abiti che vestono le donne non solo di bellezza ed eleganza, ma anche di libertà e uguaglianza”.
A margine dell’evento, due talk di grande rilievo che hanno offerto ulteriori spunti di riflessione. Il primo, intitolato “La moda che unisce – Multiculturalità ed integrazione”, ha visto la partecipazione delle autorità del mondo diplomatico e istituzionale. Il secondo, “Il coraggio di rialzarsi – Empowerment femminile e lotta alla violenza di genere”, ha coinvolto attivisti e rappresentanti di associazioni impegnate nella tutela delle donne.
Hnia Harrati, è una designer di moda con radici profonde nel Marocco, che ha trovato il suo rifugio creativo nel cuore pulsante di Milano e la materia per le sue creazioni nel prestigio e nell’unicità del rigoroso Made in Italy.
I suoi abiti incarnano un’aura di esclusività, un mix raffinato di esperienze personali e influenze culturali che si fondono armoniosamente in ogni creazione.
Ogni cucitura, ogni dettaglio sottile, contribuisce a creare un’eleganza senza tempo, distinta e unica nel suo genere.
Ogni tessuto racconta una storia di raffinatezza e prestigio, mentre ogni dettaglio delicato invita a scoprire la bellezza senza tempo dell’animo umano.
La sua è una voce che risuona nel mondo della moda, un richiamo a celebrare l’unicità di ciascuno e a valorizzare l’esclusività come un segno distintivo di bellezza e raffinatezza.
Photos: Courtesy of Hnia Harrati